mercoledì 26 aprile 2017

VENETOGRAVEL

Eccomi di ritorno dall'esperienza bellissima del VENETOGRAVEL.
Bellissima perchè piena di immagini di paesaggi attraversati, situazioni diverse e belle persone appassionate conosciute nel tragitto.
La bici è stata preparata con cura, allestita di tutto punto pesata appena sopra i 15 kg, non male.



E' stata dura! Sopratutto il primo giorno, i primi 100 km per arrivare a Verona, con 7 salite molto pendenti e sconnesse, con pavè, ghiaia, cemento, e tanto tanto freddo, poco sopra lo zero, e per fortuna che avevo una borracciona di the verde caldo che mi ha permesso di sopravvivere!
Però che spettacolo, vedere Vicenza dall'alto di Monte Berico, con la Basilica Palladiana illuminata, passare per campagne buie dove l'unico faro nella notte illuminato era qualchecapitello votivo, con neon che facevano tanto Messico e film di Robert Rodriguez.
Poi la discesa a Verona, anchessa illuminata a giorno, e il primo check da Cicli Pigozzi.
Purtroppo sono arrivato con la colomba finita, quindi panino, banana (lungo tutto il VenetoGravel ne avrò mangiate 20) e via lungo l'argine dell'Adige, verso Rovigo e verso l'alba.
Colazione a legnago ENORME, tutti molto stanchi per il freddo preso durante la notturna.
Via ancora lungo l'Adige, verso Rovigo, con il secondo check nella sede di MissGrape, con un simpaticissimo vento da nordest che ci accompagnerà fino a fine giornata, giusto per rendere le cose più difficili.
Con il vento in faccia arriviamo a Rovigo distrutti.


Oretta di pausa guadagnata, 2 etti di pasta a testa e si riparte verso Padova, con begli scorsi dei Colli Euganei, e sempre tanto TANTO vento contro. Che Fadiga!
L'arrivo dagli Scavezzon verso sera, dopo 300 km così, con timbratura di rito, bibanesi, birre a fiumi, è stata una benedizione. Grandi i fratelli, non si smentiscono!
Poi pizza, caffè, una doccia e una gran dormita in un bel b&b.

Secondo giorno parte con una discreta flemma: la colazione a buffet è ciclopica, noi abbiamo delle bocchè fameliche da far paura. Si fa il pieno, ci si riempie le tasche di panini e nel mio caso pure di banane e si parte che sono già quasi le 9 di mattina.


Si costeggia la laguna con una bella vista su Venezia, poi risaliamo il Sile fino a Treviso, con una bellissima ciclabile strapiena di gente, bambini, cani, giuto per rendere più complesse anche le parti rilassanti.
Dopo un bel "panozzo time" in centro a Treviso, si comincia a salire. A mio parere qui comincia il tratto più bello tra quelli percorsi, con prima le zone collinari tra Treviso e Cison di Valmarino, che ricordano molto il Senese, la tappa al molinetto della Croda per una birra, poi il risalire la valle fino a Farra d'Alpago, con vari laghi costeggiati e divertenti Singletrack.




Da Farra d'Alpago via velocissimi in discesa e poi in una splendida ciclabile fino a Ponte nelle Alpi, con una bella doccia e una gran mangiata ad attenderci. Poi a nanna come sassi, dopo 170 km e 2000metri di dsl fatti il secondo giorno.
La mattina seguente il morale è alto. Mancano solo 130 km, e il percorso da qui in avanti non dovrebbe essere molto difficile.
Snoccioliamo km passando per Belluno con relativa timbratura, poi Feltre dove giocoforza abbassiamo la media, dovendo percorrere scalinate. Scalinate che benediciamo con un marcato e colorito turpiloquio tipicamente Veneto:



Via via veloci per larghi sterrati polverosi, costeggiando prima il bel lago del Corlo, poi scendendo in Valsugana, Bassano ed il suo Ponte.
Da Bassano all'arrivo i tracciatori ci ricordano che è un evento gravel, con tratti molto pietrosi e sconnessi, ma oramai la testa è all'arrivo!
E che arrivo! Applausi da parte dei presenti, firma con ora di arrivo (alle 15.30 circa, dopo 63 ore), birra fresca in mano, pasta e fagioli, banane (ancora!) crostate e torte varie, ancora birra.



Bravi ragazzi, grande esperienza, grande divertimento!

Ora famiglia e riposo per qualche giorno, poi a cambiar gomme e pignone a Camilla:
il Tuscany Trail si avvicina!

mercoledì 8 marzo 2017

Il 21 aprile, inizio del VenetoGravel si avvicina sempre più.

Nel frattempo, sfruttando il bel tempo che imperversa qui in Italia,
domenica farò il primo "test" dell'anno per vedere in che condizione fisica sono:

la Piave Gravel

L'idea è fare il percorso lungo, circa 120km tra argini, canali, laguna e bonifiche.
Chiaramente, vista la zona battuta dal percorso, dovrò puntare anche all'enogastronomia,
un bel fritto di pesce non me lo toglie nessuno!
In preparazione sto scoprendo sempre nuovi percorsi, sia collinari che fluviali.
Le potenzialità della bici gravel in Italia sono veramente enormi!



mercoledì 1 marzo 2017

Si continua a pedalare, e lentamente a migliorare.

I giri in bici sono sempre più lunghi e piacevoli,
sempre oltre i 70 km e ogni tanto oltre i 100.
La velocità media si mantiene scandalosamente bassa, intorno ai 20 km/h,
ma non voglio forzare più di tanto, preferisco farmi un bel fondo come preparazione
al Veneto Gravel senza massacrarmi.
Il clima sta diventando fantastico e sto scoprendo scorci veramente belli attorno
ai Colli Berici ed agli Euganei: un enormità di stradine secondarie,
piste ciclabili, percorsi gravel, con una particolarità qui in Italia
assolutamente sottovalutata e che il mondo ci invidia: l'Arte.
Nei giri che sto facendo, passo accanto a ville venete o attraverso paesaggi
da cartolina.


In auto questi paesaggi sono completamente preclusi, vista la velocità
e il fare le strade principali.
La bici invece è il mezzo perfetto per visitare al meglio questo paesaggio.
A tal proposito ho scoperto un sito molto ben fatto,
con una mappa costantemente aggiornata delle piste ciclabili in Veneto:

Veneto Ciclabile, mappa ciclabili In Veneto

Consiglio di darci un occhio!






giovedì 9 febbraio 2017

Miglioramenti

Le gambe cominciano a girare meglio e le salitelle del Colli Berici fanno meno male.
Dopo aver fatto poco più di 300 km a gennaio, a metà febbraio sono già verso i 500,
e la differenza si sente.

Anche il clima sta migliorando e non c'è più il freddo polare di gennaio.
La bici è uno spettacolo, morbida ma stabilissima se la lancio in discesa sullo sconnesso.
In questo sono aiutato pure dalle gomme:
le Tufo Dry Plus per ora si comportano alla grande, 
nessuna foratura per ora e dopo quasi 800 km nessun segno di usura.




Fatto pure un giro "lungo" di circa 100 km, ed ho scoperto una cosa essenziale del mio fisico:
DEVO portarmi da mangiare TANTO. Oltre le due ore almeno un paninozzo
e poi qualcosina da mangiare ogni mezz'oretta successiva altrimenti mi pianto.
Per bere invece ho trovato il mio "nirvana" con la borraccia termica
della Hyrdo Flask da 40oz (circa 1,2 litri)


Oltre a evitarmi di bere acqua plasticosa come nelle borraccie tradizionali,
garantisce sulla carta bevande fredde per 24 ore e calde per 6.
Sul mantenimento del freddo non ho ancora potuto fare un test attendibile,
però riguardo al caldo garantisco che del the verde molto caldo versato dentro la borraccia
alle 8 di mattina era ancora piacevolmente caldo alle 6 del pomeriggio.
L'ho installata in un normalissimo portaborraccia profile design,
non bellissimo esteticamente ma funzionale.
Consigliatissima!


mercoledì 4 gennaio 2017

Fa un freddo stronzo.

Pure io quella volta avrei potuto metterci meno a completare la bici.
Invece tempo record, qualche giorno ed eccomi qui con -2°c a cercare di migliorare
le mie (scarse) capacità ciclistiche.
Del resto il tempo stringe.
Siamo già in 5 amici iscritti al veneto gravel, e la partenza di quella che prevedo sarà un'odissea
di lacrime e sangue è il 21 aprile.
4 mesi scarsi per allenarmi partendo praticamente da zero.
Giusto per farla più semplice, la bici l'ho montata singlespeed, come tutte le altre bici avute in precedenza.
Rappostino agile per ora, un 39x18 giusto per fare gamba e salitelle senza schiantarsi.
La bici per ora risponde molto bene, la scelta della crosscheck si è rivelata azzeccata.
Comodissima e peggio diventano le strade meglio si guida.
Però fa freddo.
Fa un freddo stronzo.



mercoledì 28 dicembre 2016

Inizia l'avventura.

Quest'inverno è stato veramente freddo, freddo per i nostri canoni da Italiani debosciati si intende,
con temperature costanti intorno agli 0°C e assenza totale di neve.
Non c'è neve sulle Dolomiti, in tutto l'arco alpino non c'è uno sputo di neve.
Questo è molto triste per me appassionato di powder.
E quindi, durante le ferie natalizie sono qui al bancone del bar a discutere di mancanza di neve con gli amici di sempre, finchè non balena un'idea:
"Oh, visto che di sciare non se ne parla,  se cominciassimo SERIAMENTE ad andare in bici, prendendoci delle gravel bikes per partecipare al Venetogravel?"

A questo punto devo fare una premessa: Nella nostra regione (Veneto, Italia) c'è una quantità smisurata di percorsi gravel, fiumi, canali, argini, ferrovie dismesse, in gran parte retaggio della passata Repubblica di Venezia, dove le vie d'acqua erano sfruttatissime. Questo per dire che le gravel bikes tanto di moda, qui da noi sono veramente a loro agio. Nel 2017 partirà pure la prima edizione del VenetoGravel, una ultramarathon di 600km in giro per il Veneto, percorrendo ciclabili, strade secondarie, e tanta ghiaia.
Inoltre il SERIAMENTE scritto sopra è da contestualizzare. Io sono appassionato di bici, ma i giri lunghi ed impegnativi per me sono sempre stati 2h e circa 40 km massimo. Dislivello poco se possibile.
Praticamente un debosciato.

C'è quindi uno step da affrontare:  crearsi un minimo di fondo atletico. SERIAMENTE.

Però prima c'è un altro step da affrontare: comprarsi una bici.
Ho il garage strapieno di componenti per farmi una bici decente, e la mia ragazza (santa donna) mi ha regalato per Natale una brooks B17.
Ho pure un paio di ruote decenti, però sono da tubolari e da freni sul cerchio.
Decido di montarci su dei Tufo Dry Plus da 32mm (in realtà 33 e passa come scoprirò), con una tassellatura fitta e scorrevole e considerati molto robusti. Trovati a 30€ l'uno e montati in un attimo con il nastro Tufo,
che non avevo mai provato ma consiglio spassionatamente.
Con il nastro montare i tubolari è stato un gioco da ragazzi pure per un incapace come me.




Quindi decido di ottimizzare i pochi € che voglio investire e predermi solo un telaio.
Un frameset che costi poco. Per freni cantilever così riciclo le ruote. E possibilmente che sia figo.
Senza pensarci troppo cerco un Surly crosscheck, taglia 52,
un pelo più piccolo del 54 che uso di solito perchè da quanto capito "veste" lungo.



Ora dovrò trovare il tempo di mettermi in garage e montare il tutto. Ma le lunghe serate invernali ed il tempo freddo (nonchè qualche bicchiere di vino) mi aiuteranno nell'impresa.